Giro d’Italia 2018, Ben O’Connor ancora in crescita: “Sono riuscito a resistere con i migliori”
Continua la crescita di Ben O’Connor in questo Giro d’Italia 2018. Al primo grande giro della sua ancor breve carriera il corridore della Dimension Data si conferma in grado di giocarsela con i migliori in salita. Il giovane scalatore australiano ha infatti portato a termine la nona frazione, con l’arrivo in quota ai 2135 metri di Campo Imperatore, di fianco all’albergo che fu per breve tempo sede della prigionia di Benito Mussolini nel 1943, in undicesima posizione a 26 secondi dalla maglia rosa Simon Yates. Riesce così nuovamente a fare meglio del capitano designato in partenza dalla formazione africana, ovvero Louis Meintjes, recuperando tre posizioni in classifica e salendo così al quattordicesimo posto, con un ritardo di 2’36” (stesso tempo di Fabio Aru).
“È stata una lunga giornata – commenta dopo il traguardo – Risparmiarsi è stato fondamentale per 160 chilometri finché Jaco (Venter), Ben (King) e Ryan (Gibbons) hanno messo me e Louis nella giusta posizione per affrontare la lunghissima scalata al Gran Sasso”. Ulteriori complimenti vanno al compagno Ben King, prezioso fino ai momenti finali della corsa: “Ben è stato bravissimo a prenderci un po’ di cibo nel finale e a fare in modo che io e Louis stessimo davanti fino a 8 chilometri dall’arrivo”.
Alla già dura scalata che bisognava affrontare, ruolo importate ha poi giocato anche il vento, diventando frontale e impedendo di portare a termine il piano che lo vedeva intenzionato a provare qualcosa. “Il vento è cambiato ed è diventato contrario, il che ha reso impossibile attaccare, oltretutto dopo una giornata così lunga – aggiunge la giovane promessa australiana – Era diventata una gara a chi resisteva di più. Personalmente sono riuscito a reggere con i migliori fino a 900 metri dal traguardo e, dopo gli attacchi nel finale, sono stato in grado di finire appena fuori dalla top ten, undicesimo”.
Infine un elogio allo scenario che ha visto i corridori giungere in un luogo così suggestivo, a conferma che lo slogan de la Corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo, è una realtà confermata e apprezzata anche dai corridori stessi, che non mancano di riconoscere e sottolineare le bellezze del nostro paese: “La spettacolare vallata montuosa del Gran Sasso ha reso questa tappa del Giro ancor più meravigliosa“.
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